giovedì 17 ottobre 2013

Assemini e PSFF: il paradosso nel nome del PUC.



Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, con i nuovi vincoli idrogeologici imposti al territorio sardo, indubbiamente rappresenta uno degli strumenti normativi regionali più controversi, discussi e contestati negli ultimi tre anni. Molti comuni della Sardegna hanno visto il proprio territorio urbano ed extraurbano stravolto dai nuovi vincoli, sembrati a molti troppo eccessivi rispetto a quanto stabiliva il P.A.I.

In questo clima di dissenso sono nati diversi comitati spontanei, spesso supportati dalle amministrazioni locali, che si sono mossi con iniziative importanti per limitare la paralisi dello sviluppo urbanistico e dell’attività edificatoria imposte dal PSFF, che soprattutto in un momento storico di grande crisi economica rischiavano e rischiano di mettere definitivamente in ginocchio le popolazioni locali.

Tra i comuni più colpiti dai vincoli imposti da PSFF c’è il paese Assemini, ormai impegnato da decenni nel tentativo di adottare definitivamente un Piano Urbanistico Comunale adeguato che possa rilanciare lo sviluppo urbanistico del proprio territorio. La stesura del P.U.C. del 2011 presenta delle aree di rischiosità idraulica individuate nell’area urbana che sono oggetto di osservazioni da parte dell’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, che il 25 Novembre 2011 formula le seguenti osservazioni: 
  • è necessario acquisire nello Studio di Compatibilità Idraulica le aree a pericolosità idrogeologica perimetrale nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) al fine di valutare e tenere conto delle risultanze del medesimo studio, come previsto dall’art. 2 della Deliberazione N. 1 del 23 giugno 2011; 
  • è necessario considerare gli effetti delle piogge zenitali sul sistema urbano. 
Altre osservazioni in merito alla pericolosità idrogeologica arriveranno poi dalla Provincia.

E’ interessante capire come in questa prima stesura siano state zonizzate le aree a rischio, concentrando le nostre attenzioni sull’area di via Coghe – via Santa Maria, indubbiamente la zona più a rischio a causa della localizzazione rispetto al sistema fluviale del Cixerri e del Flumini Mannu. Per leggere meglio la distribuzione dei vincoli si rammenta che questi vengono classificati da Hi4 ad elevato rischio (edificabilità compromessa) ad Hi1 a rischio moderato (edilizia libera), secondo il vecchio sistema di classificazione dei vincoli previsti dal P.A.I.


La nota dell’ADIS richiama alla Deliberazione del 23 Giugno 2011, che seguiva la prima pubblicazione del PSFF da parte della Regione nel Marzo 2011, la cui adozione veniva poi revocata dall’Autorità di Bacino il 19 Maggio 2011, che sottolineava l’importanza di avviare un approfondimento sereno con le amministrazioni locali di tutte le problematiche legate al Piano. Vediamo lo stralcio di questa prima stesura del PSFF, in realtà formulata nel 2008, limitandoci sempre ad osservare la nostra area di studio.



Rispetto ai vincoli proposti dal PUC del 2011 la situazione risulta molto penalizzante per il nostro quartiere di studio, compromettendo l’edificabilità nella maggior parte delle aree.

Nel frattempo il Comune di Assemini si muove per adeguare il PUC alle richieste dell’ADIS e prepara una nuova proposta (Febbraio 2012) che fondamentalmente rispecchia quella della prima pubblicazione del PSFF, questa agevolerà l'iter di adozione del PUC. Di seguito uno stralcio del nostro quartiere di studio, che mostra come la zonizzazione è quasi identica al PSFF della Regione:



Nel frattempo, arrivano le prime osservazioni alla Regione accompagnate spesso da manifestazioni di protesta in cui vengono coinvolte le popolazioni locali, sempre più terrorizzate dalle probabili ripercussioni sull'economia locale. Tra i comuni limitrofi più attivi si muove con decisione Uta, che grazie all’azione coordinata dell’amministrazione locale e del comitato spontaneo di cittadini supportati dal contributo dei tecnici locali, denominato “Salviamo Uta”, riesce a scongiurare l’adozione dei vincoli nel territorio comunale, proponendo successivamente un contro-studio affidato a due luminari del settore che contrasta vigorosamente la visione del PSFF. In questo clima di fermento viene proposta una nuova stesura del PSFF, che in parte accoglie le osservazioni pervenute da tutta l'isola, e che di fatto limita gli effetti del sistema fluviale Cixerri - Flumini Mannu, svincolando in parte alcune aree del nostro quartiere di studio. 

Questa nuova stesura dovrà essere adottata da tutti i Comuni della Sardegna, tranne alcune eccezioni quali appunto il Comune di Uta, la cui posizione va ristudiata con attenzione. Di seguito lo stralcio del nostro quartiere di studio: 



Il PSFF, con la sua ultima revisione, che in parte corregge gli eccessivi vincoli della prima versione, viene adottato definitivamente con delibera n.1 del 20 Giugno 2013, nonostante questo nel PUC di Assemini rimangono i vincoli della prima versione, vincoli che penalizzano eccessivamente i cittadini, che si trovano a fare i conti con alcune incongruenze clamorose come ad esempio il campo da calcio di via Santa Maria, con metà campo in zona in Hi4 e metà campo in zona Hi1. Una situazione che va controcorrente rispetto gli altri centri dell'isola, dove si è tentato di limitare i vincoli di inedificabilità proponendo osservazioni e contro-studi per tutelare il proprio territorio, mentre ad Assemini oggi la situazione è paradossalmente più severa di quella proposta dalla Regione, nonostante l'azione di un comitato spontaneo di cittadini che ha tentato di sensibilizzare le autorità locali sull'inadeguatezza del Piano.

Oggi si chiede che questi diritti in parte vengano restituiti, esiste uno strumento che supera lo studio adottato dal comune di Assemini, che si faccia riferimento a quest'ultimo, senza ulteriormente penalizzare i cittadini asseminesi, fermo restando l'importanza di poter abitare il territorio in sicurezza e quindi l'importanza di procedere il più rapidamente possibile alla mitigazione del rischio con interventi mirati che possano restituire pari diritti a tutti gli asseminesi.




domenica 29 settembre 2013

A breve SUEP in Sardegna?

Come anticipato a fine Luglio dall'Assessore Regionale Liori, dopo il successo della procedura con lo Sportello Unico delle Attività Produttive, si pensa di creare uno Sportello Unico per l'Edilizia Privata in Sardegna, questo consentirebbe di semplificare ulteriormente l'iter burocratico per l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie anche per l'utente privato. Personalmente ritengo che la procedura SUAP non abbia rappresentato una vera e propria semplificazione, come è logico che sia, in quanto vincolata ad un quadro normativo complesso e contraddittorio, tuttavia è evidente che per fare impresa in maniera ottimale è necessario ridurre i tempi burocratici per avviare la propria attività, naturalmente un discorso analogo per l'Edilizia Privata va accolto positivamente.

Ma sono convinto che le procedure con SUAP e SUEP diventeranno realmente efficienti quando ci sarà un testo unico delle Norme Igienico Sanitarie, quando ci sarà una Legge Urbanistica Regionale che tenga conto di politiche evolute di pianificazione territoriale, di fonti rinnovabili, di urbanistica e architettura sostenibile, di bioedilizia, di politiche "realmente" incentivanti per il recupero e riuso dei centri storici, di cohousing e di social housing. 

Per ora prendiamo atto che di fatto vengono accelerati i tempi per l'avvio attività, che viene alleggerita l'attività e le responsabilità dei funzionari e dei responsabili degli U.T.C., e che gran parte delle responsabilità viene assunta ("grazie di cuore!") al progettista che firma.


Tra gli esempi positivi di SUEP in Italia, abbiamo lo Sportello Unico dell'Edilizia Privata del Comune di Verona: http://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=29850