Come molti utenti, anche io prediligo
un organizzazione del lavoro con Archicad scandita dalla struttura del
navigatore, che precedentemente ho definito come il cuore del processo progettuale.
Il seguente schema mostra le fasi principali della mia attività:
1) LA
MAPPA DEL PROGETTO: in quest’area costruiamo il nostro progetto,
realizzando il modello virtuale nei piani di lavoro e nella visualizzazione 3D,
da esso possiamo esportare gli elaborati grafici necessari per definire il
nostro lavoro, ma non solo gli elaborati grafici, possiamo ad esempio definire
le liste dei materiali e degli elementi costruttivi, il computo metrico e gli
abachi degli infissi. La mappa del progetto è divisa nelle seguenti sottoaree
di lavoro: i piani, le sezioni, gli alzati, gli alzati interni, i fogli di
lavoro, i dettagli, i documenti 3D, il 3D, gli abachi, le liste, gli indici di
progetto e le informazioni.
2) LA
MAPPA VISTA: tutto ciò che è stato creato precedentemente può essere aggiunto
nella mappa vista, che permette di catalogare la nostra rappresentazione
grafica creando dei gruppi per tipo, che possiamo definire un po’ come ci pare:
cartella delle piante, degli alzati, delle sezioni, dei render, oppure la
definizione dello stato di progetto, dello stato esistente, dello stato di
variante, ma anche la visualizzazione per tipo di elemento costruttivo, modello
completo, struttura portante, finiture e tanto altro ancora a seconda della
complessità del nostro modello. Quest’area permette di mantenere le proprietà
delle viste salvate per gruppo di lucidi utilizzato, per la scala definita e
per la visualizzazione del modello utilizzata. Nonostante sia uno strumento
utilissimo, quando i miei progetti sono particolarmente semplici, solitamente
aggiungo direttamente le viste della mappa del progetto al book di layout,
saltando la classificazione in mappa vista.
3) BOOK
DI LAYOUT: area dedicata alla definizione delle tavole di progetto, nella
sezione denominata LAYOUT, e dei cartigli nella sezione denominata MASTER. Le
tavole del Layout avranno come base i cartigli definiti in Master, in cui è
possibile costruire un proprio cartiglio personalizzato ricco di informazioni
automatiche, che saranno lette direttamente dalle informazioni di progetto (es.
committente, località, nome del progetto, data, progettista, scala, ecc.). Io
utilizzo quest’area anche per mandare in stampa le tavole.
4) SET
DI PUBBLICAZIONE: in realtà io utilizzo più l’organizzatore del disegno,
che mi permette di scegliere più opzioni per settare le modalità con cui voglio
esportare il mio progetto. Una volta aperto l’organizzatore diventa facile
trascinare le tavole nel set di pubblicazione e scegliere poi il formato di
pubblicazione. Quest’area è diventata molto utile con l’avvento dell’informatizzazione
degli uffici degli enti locali, che sempre più spesso prediligono la
documentazione in formato digitale piuttosto che in formato cartaceo, vedi il
S.U.A.P.
Giusto per iniziare!
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